30/03/2011
Autori Zanini Luciano - Stefano Gozzini
Il 30 marzo, in accordo alla risoluzione n° 1973 del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, la Nato ha dato il via all’ operazione "Unified Protector" assumendo il comando di tutte le attività in Libia con funzione di protezione della popolazione civile coinvolta nei combattimenti fra le varie fazioni. L’operazione sostituisce la precedente "Odyssey Dawn" ed attua un embargo aereo e navale verso le forze fedeli al regime di Gheddafi impegnate in attacchi verso la popolazione libica.A tal scopo è stata istituita una "No Fly Zone Plus" in estensione alla precedente area di non sorvolo attuata con l’operazione “Odissea all’Alba”. Prima del comando Nato, e sempre in attuazione delle risoluzioni dell'Onu, L'Aeronautica Militare Italiana, partecipava all'Operazione "Odissey Dawn" con i seguenti contributi: - 7 basi aeree sul territorio italiano: Gioia del Colle (BA), Trapani Birgi (TP), Sigonella (CT), Decimomannu (CA), Amendola (FG), Aviano (PN), Pantelleria (TP) - 4 Tornado ECR (Electronic Combat Reconnaisance) del 50° Stormo dell’Aeronautica Militare - 4 F16 del 37° Stormo (difesa aerea e scorta) per l'attuazione della "No Fly Zone".
Dal 30 marzo con l’avvio dell’operazione "Unified Protector" i velivoli italiani messi a disposizione per la "No Fly Zone Plus" sono 4 velivoli AV8-B plus della Marina Militare (1° Grup.Aer.) a bordo della portaerei GARIBALDI, 4 velivoli Eurofighter (4° e 36° Stormo) e 4 velivoli Tornado (6° e 50°Stormo) dell'Aeronautica Militare. I 4 F16 del 37° Stormo precedentemente messi a disposizione per l'operazione "Odyssey Dawn" sono rientrati quindi sotto il controllo nazionale e concorrono al servizio di sorveglianza nazionale. Nelle operazioni in Libia l’Aeronautica Militare fornisce anche gli assetti per le operazioni di ricerca e soccorso, trasporto aereo e rifornimento in volo, mentre sulle sette basi assegnate alle operazioni assicura il pieno supporto logistico e tecnico agli assetti internazionali rischierati. La nostra visita a Trapani seppur avvenuta in un momento particolarmente impegnativo ed eccezzionale date le operazioni in corso tuttavia, grazie alla disponibilità del personale dell’Aeronautica Militare, ci ha permesso di poter seguire oltre agli assetti Italiani sopra citati, anche alcuni degli asseti internazionali rischierati: velivoli CF 18 Hornet e Airbus A310 canadesi nonchè le aerocisterne VC-10 della Royal Air Force che operano a supporto degli Eurofighter Typhoon e Tornado Gr4 operanti presso la base aerea di Gioia del Colle. La copertura elettronica è affidata alla Component Boeing E-3A Awacs della Nato di Geilenkirchen, affiancati dai Boeing E-3D Sentry della Raf, rischierati, presso la Fob di Trapani. Vogliamo ricordare che oltre all'Operazione "Unified Protector", l’ Aeronautica Militare Italiana, continua ad assicurare su base 24 ore, per 365 giorni l'anno, la difesa dello spazio aereo Italiano, attraverso le basi di Trapani (con velivoli Locheed Martin F16 ADF), Grosseto e Gioia del Colle (con velivoli Eurofighter Typhoon).
TUTTO IL PERSONALE DELLA FORZA ARMATA STA OPERANDO CON IL MASSIMO IMPEGNO NELLA CONSAPEVOLEZZA CHE LA DELICATA OPERAZIONE IN CORSO, AVVIATA CON MANDATO DELLE NAZIONI UNITE, È FINALIZZATA ALLA TUTELA DELLA POPOLAZIONE LIBICA.
UN DOVEROSO RINGRAZIAMENTO ALLO STATO MAGGIORE DELL' AERONAUTICA MILITARE ED AL TEN. COL. GIANLUCA DI BATTISTA